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Kim Mirage, giovane modella asiatica originaria di Taipei, è ormai una presenza costante negli shooting artistici tra Roma, Milano e Firenze. Alla domanda su come si trovi a lavorare in Italia, la risposta è carica di gratitudine e consapevolezza.
Lavorare come modella in Italia è un’esperienza unica. Il senso estetico italiano è profondissimo. Qui mi sento valorizzata non solo per l’aspetto, ma per la cultura che porto.”
Kim ci racconta di come il ritmo più lento, umano, le permetta di immergersi nella fotografia come atto creativo, non solo commerciale. Una prospettiva che molte modelle asiatiche, abituate al mercato frenetico di Tokyo o Seoul, trovano sorprendente.
OnlyFans e modelle: la scelta di Kim Mirage

Le abbiamo chiesto se ha mai pensato di aprire Onlyfans. Il tema dell’autonomia e monetizzazione diretta è inevitabile nel mondo della moda contemporanea. Kim è chiara:
“No, non ho mai pensato seriamente a OnlyFans. Rispetto chi lo fa, ma la mia sensualità è narrativa, non commerciale.”
Come l’intelligenza artificiale sta cambiando l’arte
Uno dei temi più caldi nel mondo creativo oggi è l’impatto dell’AI. Kim ha idee lucide, frutto dell’esperienza sul campo:
“L’intelligenza artificiale può essere uno strumento straordinario. Ma rischia di sostituire il corpo reale, la pelle, l’errore umano che rende unica l’arte.”
Parla anche dei modelli virtuali, che iniziano a occupare spazi pubblicitari prima riservati a modelle in carne e ossa. Una minaccia? Non si sa. Ma anche un’opportunità per ridefinire cosa rende autentica la bellezza.
Lavorare con i fotografi italiani: approccio e rispetto

Il modo in cui Kim Mirage si relaziona ai fotografi italiani racconta molto della differenza culturale tra Asia e Europa.
“Qui si dialoga. I fotografi italiani ti chiedono opinioni, ti considerano una partner creativa. In Asia, sei spesso solo un corpo da fotografare.”
È una rivoluzione silenziosa ma significativa: la modella asiatica come artista, non solo come soggetto.
Moda in Europa vs Asia: le differenze viste da una modella asiatica
Il confronto tra mercati è inevitabile. E Kim è diretta:
“In Kim ci sono standard estetici rigidi e una competizione feroce. In Europa, invece, c’è più apertura alla diversità e più libertà di espressione.”
Il risultato? In Italia, Kim si sente finalmente vista, accettata per ciò che è, non per quanto riesca ad adattarsi a uno stereotipo.
Il futuro nella moda secondo Kim Mirage

Nonostante la crescente digitalizzazione, Kim crede ancora nel contatto umano, nella fotografia autentica, nel mentoring.
“Sogno una piattaforma per modelle asiatiche in Europa. Perché l’arte è anche attivismo, è rappresentazione.”
Concludiamo l’intervista con la sensazione che il futuro della moda possa essere più consapevole, inclusivo, e… umano. Anche in un’epoca di AI.