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Per molti uomini, soprattutto quelli cresciuti prima dell’era digitale, il magazine erotico è stato il primo vero contatto con l’immaginario sessuale. Una foto ben scattata, un racconto scritto bene, una fantasia messa nero su bianco: tutto questo accendeva qualcosa. E per alcuni, continua a farlo.
Ma oggi, in un mondo dove puoi accedere a contenuti espliciti in tre clic, cosa rende un magazine erotico davvero eccitante?
È la qualità, non la quantità
Un buon magazine erotico non compete con la pornografia in HD. Offre qualcosa di diverso. Curato, sensuale, narrativo. Non mostra tutto, ma lascia spazio all’immaginazione. Gioca sul desiderio.
Un’immagine provocante stampata su carta lucida, un racconto scritto con parole che ti entrano in testa… sono cose che hanno un altro peso. Non è solo “stimolo visivo”, è atmosfera.
È un’esperienza più lenta, più intima

Sfogliare un magazine erotico non è come scorrere Instagram o saltare da un video all’altro. È un rituale. Ti prendi il tuo tempo. Ti godi la fotografia, leggi una storia, ti perdi in un’intervista piccante.
Stimola la fantasia, non solo gli occhi
Un racconto erotico scritto bene, una conversazione con una modella che parla di cosa la accende, una serie di immagini che non mostrano tutto ma ti fanno desiderare di più…
Il magazine erotico gioca sulla mente. E lo sappiamo: l’eccitazione maschile parte spesso da lì.
Ha un valore più personale (e quasi “privato”)
In un mondo dove tutto è condiviso, dove il porno è diventato una cosa di massa, avere un magazine è una scelta personale. È una collezione, un momento per te. È meno “usa e getta”, più vissuto.
Deve sapere parlare al lettore maschile di oggi: curioso, visivo, ma anche più consapevole. Che vuole eccitarsi, ma anche lasciarsi coinvolgere, immaginare, entrare in un mondo.
La vera eccitazione non è solo un’immagine esplicita. È tutto il viaggio che ci porta lì.
Dai “giornaletti” ai magazine erotico: l’evoluzione dell’erotismo su carta
Per capire cosa rende un magazine erotico eccitante oggi, è utile guardare al passato e vedere come tutto è iniziato.
Gli albori: gli anni ’60 e ’70

Negli anni ’60, l’Italia vide la nascita delle prime riviste erotiche. Nel 1966, Saro Balsamo lanciò Men, uno dei primi settimanali dedicati all’erotismo maschile. Successivamente, nel 1970, fondò Le Ore, che divenne un punto di riferimento nel panorama dell’editoria erotica italiana.
Nel frattempo, nel 1967, Adelina Tattilo fondò Playmen, una rivista che si ispirava al modello di Playboy, offrendo un mix di fotografie di nudo artistico e articoli su moda, sport e cultura. Playmen si distinse per il suo approccio “di classe” all’erotismo, evitando contenuti esplicitamente pornografici.
L’epoca d’oro: gli anni ’70 e ’80

Gli anni ’70 e ’80 rappresentarono l’epoca d’oro dei fumetti erotici in Italia. Case editrici come Edifumetto e Ediperiodici produssero una vasta gamma di fumetti per adulti, spesso caratterizzati da trame audaci e copertine artistiche. Titoli come Zora la vampira, Sukia e Biancaneve divennero iconici, mescolando elementi erotici con horror e umorismo.
Questi “giornaletti” erano facilmente reperibili in edicola e spesso letti di nascosto, contribuendo a formare l’immaginario erotico di intere generazioni.
La trasformazione: gli anni ’90 e 2000

Con l’avvento delle videocassette e, successivamente, di Internet, l’editoria erotica su carta iniziò a perdere terreno. Tuttavia, riviste come Blue, fondata nel 1991, cercarono di mantenere viva la tradizione, puntando su contenuti di qualità e collaborazioni con artisti e fumettisti di talento. Blue offriva un mix di fumetti, racconti e illustrazioni, distinguendosi per il suo approccio raffinato all’erotismo.
Nonostante gli sforzi, molte di queste pubblicazioni cessarono l’attività nei primi anni 2000, incapaci di competere con la rapidità e l’accessibilità dei contenuti digitali.
Oggi, i magazine erotici stanno vivendo una sorta di rinascita, grazie a un pubblico che cerca esperienze più intime e curate rispetto al consumo veloce del web. La carta stampata offre un’esperienza tattile e visiva unica, capace di stimolare non solo i sensi, ma anche l’immaginazione.
In un’epoca dominata dal digitale, riscoprire il piacere di sfogliare un magazine erotico può rappresentare un ritorno a un erotismo più autentico e personale.